Il cantautore calabrese, rimasto profondamente legato alla sua terra di origine, ha rifiutato sempre ogni tipo di etichetta e, a differenza dei suoi contemporanei, ha evitato di schierarsi politicamente. Nonostante questo, i suoi brani non mancano certo di riferimenti e critiche alla classe politica italiana: Rino arriverà a fare nomi e cognomi nelle sue canzoni e, anche per questo, i suoi testi e le sue esibizioni dal vivo verranno più volte censurati.

Il crocevia della sua carriera sarà l'esperienza sanremese con il successo di Gianna/Visto che mi vuoi lasciare|Gianna; per molto tempo infatti gran parte del pubblico italiano lo ricorderà solo per questo episodio. I suoi lavori precedenti verranno quasi eclissati dal nuovo successo e ciò che passerà delle sue canzoni (in primis Gianna) sarà soprattutto il nonsense e non tutto ciò che si cela dietro di esso. Tragica e prematura la sua scomparsa: un incidente stradale lo porterà via a soli trent'anni.

Il lavoro di Rino inizierà ad essere apprezzato solo diversi anni dopo la sua morte e le sue canzoni cominceranno ad essere riscoperte soprattutto dopo il 2000, riscuotendo consensi sempre maggiori in particolar modo tra le nuove generazioni e facendogli guadagnare lo status di artista di culto.

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